Boghe a scabeccio (Boghe marinate)

Fotografia tratta da Cucina.corriere.it

E’ un piatto saporito di mare, ricco però anche di “gusti terrestri”, che ci riporta, con il suo nome, all’epoca lontana in cui all’ orizzonte si scorgevano numerose le sottili ed eleganti sagome degli “scabecchi”, tipiche imbarcazioni. Le derivazioni sono spesso opinabili, ma esiste un motivo che giustifica l’accostamento di questa “marinata” col tipico legno dalla vela triangolare, fatto su modello barbaresco e rimasto lungamente in uso nel ‘700 e ‘800 per la sua straordinaria manegevolezza e versatilità. La ragione sarebbe appunto nel modo di usare questa barca, per la pesca e per il piccolo cabotaggio. A bordo, infatti, era necessario un nutrimento fresco e corroborante. Per questa preparazione si prestava, e si presta, meglio di ogni altra, la soda, resistente polpa della “buga”. E’ un cibo semplice, anche se non di immediata esecuzione, e non impegnativo: una bella porzione di “bughe a scabeccio” oggi ce la possiamo gustare al riparo non solo degli attacchi corsari, ma anche da quelli, spesso insidiosi, diretti alla nostra borsa. Nonostante questo il piatto è sempre meno richiesto. A torto.

Ricetta tratta da “La cucina della Liguria” da Yachtlife – The Italian Marketplace of Yachting