La crostata di Giancarlo

25 Febbraio 2021 0 Di admin

Che Gianfranco Lebra proponga una cucina sopra la media, lo sanno tutti coloro che frequentano il ristorante della Locanda dei Cacciatori, a San Bartolomeo di Chiusa Pesio (Cn). Quindi nessuna novità, piuttosto una ulteriore conferma delle doti di questo cuoco piemontese che, assieme alla sorella Natascia e ai genitori, gestisce l’albergo-ristorante sulle rive del Pesio.
E pur considerando che nel suo menù tutti i piatti sono interessanti, ce n’è uno, in particolare, che mi pare davvero eccellente. Si tratta della crostata di pesche, ovviamente prodotta solo nella stagione estiva. La trovo davvero unica: fresca, sobria e assolutamente sopraffina. Insomma, un piccolo capolavoro che vorrei proporre ai lettori.
Qualche giorno fa, dopo aver assaporato questa delizia, ho chiesto a Gianfranco se poteva fornirmi la ricetta. Come sempre la sua risposta è stata positiva, e dopo circa cinque minuti avevo già in mano il foglietto con gli ingredienti; non certo la ricetta completa, perché in pieno agosto c’è troppo da fare per perdersi nei dettagli, ma una indicazione di massima per preparare la pasta, che rappresenta il punto forte della ricetta. Come sempre accade fra i professionisti, l’elenco degli ingredienti è piuttosto succinto, ma gli elementi essenziali ci sono tutti.

1 kg di farina di frumento
1 kg di zucchero
1 kg di nocciole
1 kg di burro
Cacao quanto basta
Cannella quanto basta

Se dovessi proporre un procedimento di preparazione, suggerirei di macinare le nocciole non troppo fini, ammollare leggermente il burro e mescolare assieme tutti gli ingredienti. Quanto alle quantità di cannella e cacao, ognuno può decidere come gli pare. Io metterei qualche cucchiaio di cacao e un pizzico di cannella, se piace.
Stesa la pasta, se ne dispone uno strato sottile su una tortiera e la si mette a cuocere per 15 minuti a circa 190°. Fin qui il fondo della crostata. Per la guarnitura occorrono delle pesche mature, ben lavate, asciugate e affettate sottilissime (con la buccia), da disporre sulla superficie della crostata (vedi foto). Solitamente questa squisitezza è servita fredda.
Come sempre vale la cautela circa i segreti del cuoco. Non ho chiesto a Giancarlo se e come rifinisca la torta e, nel caso, qualunque “tocco d’artista” sarebbe comunque il frutto di tante prove e di una breve o lunga sperimentazione. Quindi gli eventuali segreti debbono rimanere tali e chi è curioso di assaggiare la crostata di pesche della Locanda Alpina, alza il telefono, chiede se è in menù e prenota. Ovviamente finché sarà stagione di pesche.
Altrimenti prova ad imitarla a casa, ma sempre dopo averla provata almeno una volta, altrimenti non saprebbe quale risultato inseguire.
Buon lavoro! E buon appetito!

Locanda Alpina
Fraz. San Bartolomeo
Chiusa Pesio (Cn)
0171 738287