Testaieu (Testaroli) della Lunigiana
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Categoria
Ricette locali
Torte salate, focacce
Immagine tratta dal sito: www.oggi.it
La ricetta storica prevedrebbe testo e camino, ma in casa si può ripiegare su una padella antiaderente dal fondo spesso.
Il "testo" è un contenitore piatto e rotondo fatto di terracotta, abbastanza spesso, che si mette a cuocere nella brace del fuoco. È utilizzato per cuocere i testaieu (testaroli), sottili focacce di farina, acqua e sale che vengono condite con pesto, olio e formaggio. A Iscioli, nel comune di Ne in Val Graveglia, esiste ancora una fabbrica artigianale per la produzione dei testetti.
Ingredienti
- 400 g di farina di grano tenero o di farro
- sale qb,
- 1 litro scarso d’acqua.
Istruzioni
- Porre la farina lentamente nell’acqua insieme a due presine di sale e rimestere ben bene con un lungo cucchiaio di legno.
- Lasciare riposare l’impasto (molto fluido, tipo crepes) per un’ora e poi setacciarlo onde evitare spiacevoli grumetti.
- Spargerlo ora col cucchiaio in due testi – o due padelle - ben caldi, creando dal centro ai lati uno strato via via sottile che collocherete a cuocere.
- Dopo 5 minuti circa, quando si solleva e cambia colore voltarlo con una paletta, sul secondo lato cuoce circa 1 minuto, più a lungo seccherebbe.
- Terminata l’idonea cottura il testarolo si stacca praticamente da sé e va lasciato a freddarsi. Tagliato a listelle o a lavagnette romboidali va immerso a rinvenire in acqua tiepida/calda, e dopo averlo scolato consumarlo con pesto genovese, oppure con semplice olio d’oliva e formaggio. Condito nei modi tradizionali il testarolo chiede vini bianchi, da servirsi intorno agli 11° in calici a stelo alto.