Mesciua spezzina
In origine questo era il piatto povero per eccellenza, preparato infatti con cereali e altre granaglie che durante le operazioni di carico e scarico sfuggivano dai sacchi. Le donne raccoglievano pazientemente questi resti, contribuendo così a risolvere il quotidiano problema della mensa.
Questo è piatto tipicamente spezzino, della Liguria orientale, cioè; oggi è però pressoché caduto in disuso. Tuttavia venne adottato (per ragioni di. . . povertà e di convenienza) anche dai Genovesi, soprattutto dai contadini. Il Casaccio dice però che per noi Genovesi la mescciua non è propriamente quella che abbiamo sopra indicata, e tipica della Liguria di levante, ma invece una minestra con molti erbaggi mescolati assieme {patate, cavoli, fagioli, zucca, ecc.) cui però diamo abitualmente il nome di menestron {vedi). Gli osti, i trattori stiano ben attenti allora nello stendere i loro menù che la mescciua sia veramente. . . mescciua (vale a dire alla spezzina o alla levantina) e non sia invece menestron. Diversamente potranno sentirsi dire dai clienti che mesccian e. . . menestre in toua (anziché le carte!).
Ricetta tratta da “Codice della cucina ligure”
Immagine tratta da La Cucina Italiana
Ingredienti
- 200 gr di fagioli bianchi
- 200 gr di ceci
- 200 gr di farro (oppure orzo oppure grano)
- 2 bicchieri di olio EVO
- abbondante pepe nero
- sale
Istruzioni
- Il giorno precedente mettere a bagno i legumi separatamente.
- Cuocerli, sempre separatamente, cuocere anche il farro.
- A cottura avvenuta scolare ceci e farro e aggiungerli ai fagioli e alla loro acqua.
- Terminare la cottura assieme per 10 minuti.
- Scodellare irrorando con olio e abbondante pepe macinato.