Frittelle di cee (cieche, piccole anguille) di Ameglia
Ad Ameglia oltre al solito menù, alla vigilia di Natale si mangiavano le "cieche", anguille giovani non più lunghe di 6-7 cm e ancora trasparenti che qui, come nella vicina Toscana chiamano cee. Le forniva in abbondanza la foce del Magra. Si potevano friggere dopo averle lasciate a bagno in acqua corrente sino a che schiumavano. Quindi impanate si friggevano utilizzando una padella con il coperchio perché, essendo animali dalla forte vitalità, si poteva correre il rischio di vederle saltar fuori appena toccato l'olio caldo. L'olio va insaporito con due spicchi d'aglio e quattro o cinque foglie di salvia. Un altro modo per gustarle è sotto forma di frittelle.
Ricetta tratta dal libro “Natale in Liguria” di Renzo Bagnasco e Nada Boccalatte – Ediz. Sagep
Immagine: "Frittelle " by Kate C Hopkins is licensed under CC BY-SA 2.0
Ingredienti
- 600 gr di cee (piccole anguille),
- 4 spicchi d'aglio,
- 4 foglie di salvia tritate,
- olio,
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco,
- 2 uova, grana,
- pan grattato,
- pepe e sale
Istruzioni
- Lavare le cee sino a che non diano più schiuma; colarle bene.
- Porre al fuoco la padella con l'olio, l'aglio e la salvia tritata.
- Quando l'aglio sarà colorito unirvi le cee e immediatamente coprirle; agitare, sempre a coperchio chiuso, la padella.
- Insaporirle con sale e pepe rimestando perché non si attacchi no; se si asciugano troppo aggiungere un po' d'acqua calda.
- Dopo cinque minuti (siamo a metà cottura) aggiungere il vino e lasciare evaporare.
- Cotte che siano, frullare le uova con un po' di pan grattato e abbondante grana.
- Colare le cee, tritarle e amalgamarle bene al frullato.
- A olio caldo versarvi, l'una dopo l'altra, cucchiaiate dell'impasto e ricavarne frittelle.