Prescinseua
Fino all’alba di questo secolo, la stagione ideale dei latticini, per le popolazioni del litorale ligure, andava da Novembre a Maggio.
Era il periodo della “transumanza” dei pastori, provenienti con le loro greggi dalla valle dell’interno, si spingevano fino alle spiagge e vede vendevano la “precinseua” (quagliata) e il formaggio eccedenti le loro necessità.
Anche se i variopinti costumi dei “paisén” con i vestiti di fustagno ed i beretta a calza bianchi e rossi, non erano più che un vago ricordo dei vecchi, l’usanza di scendere a commerciare quei prodotti nei centri oramai promossi “balneari” durò a lungo, e fu cancellato, assieme a tante altre cose, solo dalla grande ramazza della guerra: qualche anziana contadina usava ancora le tradizionali “nasse” al collo; tutte, invariabilmente, portavano i capelli stretti in treccine girate sulla nuca, a far da base al contenitore della preziosa merce.
Con la caratteristica lucida paletta ricurva, la bianca, lucente prescinseua veniva trasferita, in sapienti porzioni, dal secchio nella tazza che i bambini porgevano avidi. Già la si pregustava nel piatto, condita nel suo stesso siero, abbondantemente cosparsa di zucchero.
Da sempre importante ingrediente usato nei ripieni, nelle torte e in molte altre vivande (come la ricotta nelle altre regioni), la quagliata ligure è anche vero e proprio piatto – ottima, tra l’altro come regolatore delle funzioni dell’organismo se consumata, appunto, con tutto siero – e può ancora, se preparata a dovere, deliziarci con il suo caratteristico gusto dolce-acidulo e la sua freschezza.
Immagine tratta da Agrodolce
Ricetta tratta da Il Tigullio
Ingredienti
- due litri di latte fresco
- 5 grammi di caglio
Istruzioni
- Per ottenere una prescinseua più acida lasciate riposare il latte in pentola per 48 ore.
- Versate quindi un quarto di litro di quel latte in un altro contenitore, fatelo scaldare intorno ai 40°- 50 ° e scioglietevi dentro, ben rimescolando, il caglio.
- Unite questa mistura all’altro latte e lasciate riposare per quattro ore, dopodiché la quagliata sarà pronta.
- Deve presentarsi abbastanza solida, tanto da potersi tagliare a fette.
- Può essere anche consumata al cucchiaio servendola con abbondanza di zucchero
Si può usare altro al posto del caglio?
La prescinseua prende proprio il nome dal caglio animale (presame o prezù in dialetto).
Esiste tuttavia una versione diremmo “casalinga” del famoso latticino genovese, che è possibile ottenere anche lasciando agire spontaneamente i germi ambientali durante una notte in cui non si sia tenuto del latte fresco nel frigo, magari aggiungendovi un goccio di aceto o di limone usati come starter della fermentazione, bollendo il tutto la mattina successiva e filtrando poi con un canovaccio da cucina.
Infine esistono anche cagli di origine vegetale ottenuti ad esempio dal cardo selvatico, dal carciofo selvatico o dai rami del fico.